Ombre Festival Piazza San Lorenzo

Ombre 2025: in poche parole – domenica 20 luglio

La sintesi della seconda serata dell’edizione 2025

Piazza San Lorenzo ricolma per lo spettacolo della Compagnia del Foro, 20 luglio 2025 – Foto di Angelo Natali – Scuola di Fotografia Click! APS

Nella società contemporanea, la pubblicità e le tendenze ci invitano costantemente ad acquistare qualcosa di nuovo e, apparentemente, esclusivo. Per questo, sembrerebbe scontato pensare che gli esseri umani siano ben disposti, se non entusiasti, delle novità. Eppure, il continuo susseguirsi di mode e prodotti spesso di dubbio valore non è più, dalla seconda rivoluzione industriale, niente di inaspettato né, men che meno, sconvolgente. Infatti, ciò che è davvero nuovo cambia profondamente la società, sovvertendone i paradigmi e creando meraviglia, ma anche inquietudine, nell’animo umano. Ciò che è davvero nuovo è anche polarizzante.

Lo è stato, alla sua comparsa, il Cristianesimo, che il giornalista e autore televisivo Alessandro Sortino ha raccontato nel suo libro ‘Il Dio nuovo’, edito da Rizzoli. L’autore, dialogando con Veronica di Benedetto durante la seconda serata di Ombre Festival 2025, ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’arte di ispirazione cattolica nella diffusione e nel consolidamento del messaggio evangelico – la ‘buona novella’, una novità di pace. Alessandro Sortino ha anche evidenziato quanto spesso, al nuovo messaggio del Cristianesimo, siano state associate innovazioni tecniche e interpretative che hanno cambiato la storia dell’arte, proponendo al pubblico di confrontarsi nuovamente con la meraviglia che le opere di Michelangelo, Caravaggio, Gian Lorenzo Bernini e Donato Bramante ispirano da secoli poiché, per molti, esse sono tuttora un’immensa novità in cui perdersi.

Il Cristianesimo è, secondo Alessandro Sortino, un pellegrinaggio come quello dei fedeli europei che da secoli percorrono la Via Francigena, un tempo Via Cassia, per giungere a Roma. Il cambiamento – anche se solo toponomastico, raggiunge anche le strade può dividere l’opinione pubblica. E dunque, Via Cassia o Via Francigena? Questa è stata la disputa giudiziaria al centro della commedia brillante inscenata dalla Compagnia del Foro di Viterbo a Piazza San Lorenzo.

Oggi la nostra società sta incontrando e cercando di assorbire una novità molto diversa eppure tanto epocale quanto fu il Cristianesimo alle sue origini: l’intelligenza artificiale generatrice. E se, come è accaduto durante tutti i periodi di cambiamento paradigmatico nella Storia, molti salutano ChatGPT e i suoi simili con entusiasmo, accademici e scienziati si interrogano sugli effetti che l’intelligenza artificiale sta già avendo sulle società contemporanee, sempre più dipendenti dalle tecnologie informatiche ultra-avanzate ma spesso non più capaci né desiderose di capire veramente il mondo in cui vivono. Delle sfide poste dall’intelligenza artificiale alla società italiana e del vero significato del termine ‘intelligenza’ hanno parlato domenica sera i docenti universitari e autori di saggi sull’A.I. Mario PiredduFabio Ciotti e Federico Meschini, in dialogo con Massimiliano Capo a Piazza della Repubblica. Gli ospiti, sottolineando quanto importante sia per tutte le generazioni conoscere il funzionamento delle intelligenze artificiali, hanno posto al centro dell’attenzione la mente umana, che è di fatto il modello alla base delle reti informatiche neuronali usate dall’A.I. generativa e che, nei secoli, è stata origine di tutte le ‘cose nuove’ che hanno cambiato l’umanità.

Pur essendo generatrice del nuovo, la mente umana è tuttavia anche soggetta alla paura del cambiamento. Per l’essere umano, infatti, cambiamento è sinonimo di impermanenza e, quindi, di incertezza. Così, di fronte a mutamenti storici irreversibili e difficili da comprendere nel profondo per chi li vive, c’è chi, spaesato, si affida a figure apparentemente inedite che, in realtà, propongono visioni e paradigmi di un passato divenuto ormai inafferrabile. È questo il caso di Donald Trump, che incarna un nazionalismo americano figlio della profonda crisi culturale, politica, economica e sociale che gli Stati Uniti d’America stanno vivendo. Il giornalista internazionale e futuro direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York, Claudio Pagliara, illustra il culto per Trump e l’essenza del movimento MAGA (“Make America Great Again”) nel suo più recente lavoro, ‘L’imperatore. Donald Trump, l’alba di una nuova era’, edito da Piemme. Presentato da Lia Saraca per Ombre Festival nella cornice di Piazza della Repubblica, Claudio Pagliara ha offerto al pubblico un’immagine nitida in tutti i suoi aspetti dell’attuale presidente americano, citando l’originalità del pensiero ‘MAGA’, legato profondamente all’eccezionalismo messianico che ha caratterizzato l’autopercezione – e, di conseguenza, la politica estera americana sin dalle origini. Cercando di recuperare proprio quell’eccezionalità e prestigio che gli Stati Uniti del XXI secolo stanno perdendo insieme alla loro egemonia mondiale, Trump sta strategicamente proponendo ai suoi elettori un modello di società rigida e piramidale che, forse solo apparentemente, sembrava essere stata superata almeno negli USA.

E se gli elettori di Donald Trump incontrati da Claudio Pagliara nel corso degli ultimi anni desiderano tornare a una socialità fatta di stereotipi e ruoli predefiniti, è importante ricordare che la presenza femminile nel mondo del lavoro è stata, e spesso è ancora, una novità non scontata e a cui alcune parti della società non vogliono tuttora abituarsi. A rappresentare a Ombre Festival le voci delle donne che hanno innovato il modo di fare comunicazione in Italia è stata la giornalista e manager culturale Lorenza Fruci con il suo libro, ‘Donne in onda’, edito da Rai Libri. L’autrice, in dialogo con Federico Meschini, ha ricordato quanto e come sia cambiata nel tempo la rappresentazione degli archetipi femminili nei media e di quanto tali archetipi abbiano aiutato o stimolato le donne italiane ad affermare i propri diritti e le proprie aspirazioni, cambiando il volto della nostra società.

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A cura di Chiara Limardi, Dott.ssa in Relazioni Internazionali Comparate e Space Law

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