Giorno 5 – Presentazione del libro di Chiara Francini – Foto di Anselmo Pompili, Scuola di Fotografia CLICK! APS

Ombre 2025: in poche parole – mercoledì 23 luglio

La sintesi della quinta serata dell’edizione 2025

Giorno 5 – Presentazione del libro di Chiara Francini – Foto di Anselmo Pompili, Scuola di Fotografia CLICK! APS

L’Italia è una nazione unica, fatta di molteplici particolarità locali e culture regionali che, incastrandosi tra loro come pezzi di un puzzle, formano un quadro ricco di colori ma anche di forti contrasti tra le luci e le ombre di una società complessa e figlia di un processo unitario recente e attraversato da periodi storici di grande mutamento e tumulto.

Il più recente romanzo dell’attrice, scrittrice e produttrice Chiara Francini‘Le querce non fanno limoni’, edito da Rizzoli, è una Storia dell’Italia dalla Resistenza agli anni di piombo narrata attraverso le vicende di donne e uomini vividi e umani, che ruotano tutti attorno al Cantuccio, luogo reale e allegorico nella provincia toscana gestito da Delia, un’ex partigiana. Chiara Francini usa una lingua concreta ma poetica e la quotidianità dei suoi personaggi per esplorare l’eredità politica, emotiva e ideologica che la Resistenza ha lasciato ai cittadini italiani che quel periodo lo hanno vissuto direttamente o grazie alla memoria dei libri di Storia. Chiara Francini è stata presentata da Federico Meschini a Piazza della Repubblica a Viterbo.

Spesso l’Italia è stata proposta a turisti e curiosi da tutto il mondo come ‘il Paese della bellezza’. Tuttavia, seppure lo splendore delle città e dei paesi italiani, ricchi di opere d’arte e preziosi reperti archeologici, è innegabile, il dibattito su quanto e come l’Italia valorizzi davvero il suo patrimonio artistico e culturale è sempre attuale. Per tutelare questa ricchezza, è necessario riscoprire le conoscenze artistiche e le tecniche artigianali che si sono sviluppate sul nostro territorio nel corso dei secoli e grazie alle quali è possibile conservare ciò che la Storia italiana ci ha dato e continuare a innovare. Di una di queste eccellenze artigiane, la falegnameria, ha parlato Alessio Gismondi, Presidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia. Falegname di professione, Alessio Gismondi ha presentato il suo ultimo lavoro, ‘Homo Faber. Diario di un falegname’, edito da Palombi Editore, dialogando con Cristina Pallotta sulla necessità di preservare e tramandare le conoscenze dei mestieri artigiani alle nuove generazioni, per evitare che una parte preziosa della cultura italiana sparisca.

L’Italia è un Paese di luci e ombre. Delle ombre della corruzione parla il giornalista Enzo Cirillo, nel saggio ‘Mani Pulite fu vera gloria?’, edito da Gangemi Editore. Presentato dal direttore di Etruria News Paolo Gianlorenzo nella cornice di Piazza del Gesù a Viterbo, Enzo Cirillo ha proposto al pubblico una intensa riflessione sull’eredità storica e sociale, nonché sulle conseguenze politiche, di Tangentopoli e su quanto la corruzione sia, purtroppo, un fenomeno endemico italiano sin dai tempi dell’Unità d’Italia. Chiedendosi anche se Mani Pulite abbia effettivamente cambiato del tutto o meno il volto della politica italiana dal periodo dell’alleanza CAF a oggi, Enzo Cirillo esorta i suoi lettori a usare la memoria – o le conoscenze acquisite sui fatti dell’epoca per osservare l’Italia contemporanea e i suoi chiaroscuri.

Pier Paolo Pasolini ha riportato le luci e le ombre dell’Italia del suo tempo – e forse anche del nostro – in tutte le sue opere con realismo e lucidità. Il forte senso di dovere civico che l’intellettuale bolognese ha sempre manifestato hanno indotto colleghi e amici a pensare che l’omicidio di Pasolini, avvenuto sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia nella notte tra il primo e il 2 novembre 1975, sia avvenuto per ragioni diverse da quelle addotte da Giuseppe Pelosi, all’epoca unico incolpato dell’uccisione. Seguendo questi spunti, l’avvocato penalista e scrittore Stefano Maccioni ha lungamente indagato le vicende giudiziarie, sociali e politiche legate all’omicidio di Pier Paolo Pasolini, trovando fascicoli dimenticati e prove indiziali importantissime ma mai propriamente analizzate e ha ottenuto, nel 2009, la riapertura del caso Pasolini. Stefano Maccioni ha raccontato l’omicidio di Pier Paolo Pasolini e le incongruenze giudiziarie che ne seguirono a Ombre 2025, intervistato da Rosella Lisoni, direttrice artistica della Sezione del Festival dedicata a Pasolini e Presidente dell’Associazione culturale La Torre della Tuscia. Anna Maria Fausto ha curato le letture proposte durante l’evento.

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A cura di Chiara Limardi, Dott.ssa in Relazioni Internazionali Comparate e Space Law

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