Ombre 2025: in poche parole – sabato 19 luglio

La sintesi della prima serata dell’edizione 2025

Mostra fotografica nella Sala Regia del Palazzo dei Priori, Viterbo - Foto di Lietta Granato
Mostra fotografica nella Sala Regia del Palazzo dei Priori, Viterbo – Foto di Lietta Granato – Scuola di Fotografia Click! APS

Cos’è l’apatia sociale? Il termine ‘apatia’ deriva dal greco antico e, letteralmente, significa ‘assenza di pathos, carenza di passionalità’ e, quindi, lontananza emotiva da ciò che accade nel mondo, rassegnazione. Per gli antichi greci, l’apatia era paragonabile a una malattia. Anche Pier Paolo Pasolini, a cui è dedicata l’edizione di quest’anno di Ombre Festival e la mostra fotografica ‘Il Vangelo secondo Matteo’ (19-27 luglio, Sala Regia Palazzo dei Priori – Viterbo), ha indicato l’apatia sociale come il malanno della società moderna, causata da consumismo e omologazione.

Come si guarisce, allora, dalla rassegnazione verso un mondo politico sempre più lontano dalle istanze popolari e una realtà globale in profondo cambiamento? I giornalisti Marianna Aprile e Luca Telese suggeriscono ai cittadini italiani di riscoprire, attraverso una quotidiana resistenza alle crudeltà del mondo contemporaneo, i valori della Costituzione Italiana del 1946. Dialogando con la Sindaca Chiara Frontini nella cornice di Piazza del Gesù durante la prima serata di Ombre 2025, Luca Telese ha ripercorso interviste a italiani più o meno celebri e confronti avuti con la collega Marianna Aprile sul valore e sull’evoluzione dei concetti di cittadinanza e resistenza nel nostro Paese, esortando con sincerità e slancio il pubblico a non spegnersi di fronte alle ingiustizie e agli egoismi che accecano e irretiscono la società globale in cui viviamo, e a riscoprirsi nei valori costituzionali portatori di resistenza e libertà vera e partecipativa. Il saggio scritto da Marianna Aprile e Luca Telese, ‘Materiali resistenti. Fare la cosa giusta in un Paese che sbaglia’, è un invito a tutti i cittadini italiani a fare la propria parte per il bene della società, sapendo di avere al proprio fianco tanto nomi illustri quanto – forse inaspettatamente, i propri vicini di casa.

Conversando con la Sindaca Chiara Frontini sulla necessità della memoria collettiva della Storia italiana, Luca Telese ha ricordato quanto, durante la seconda metà del 1900, l’apatia sociale fosse pressoché inesistente nel nostro Paese e le esperienze della Resistenza e la vita politica di tutta la cittadinanza fossero ancora cosa viva. Dalla quotidianità altamente politicizzata e dal fermento sociale degli anni Settanta del secolo scorso nasce la narrazione di Massimo Lugli, che nel suo romanzo ‘La banda dell’’Arancia Meccanica’’ rielabora la vicenda reale del gruppo di rapinatori romani capitanati da Agostino Panetta, che terrorizzò i quartieri della ‘Roma Bene’ e commise oltre settecento rapine tra il 1979 e il 1983. Intervistato da Federica Marchetti sabato 19 luglio 2025 per Ombre Festival, Lugli ha sottolineato le contraddizioni della società italiana dell’epoca e il clima di tensione politica e sociale vissuto dai cittadini romani negli anni Settanta, proponendo la banda dell’’Arancia Meccanica’ come un “frutto marcio” di quel periodo di lotte interne al nostro Stato, che in alcuni casi accesero nei cittadini delle classi sociali meno abbienti un desiderio di distacco quasi totale dalla realtà e quindi, in un certo senso, di apatia.

L’apatia sociale può anche trasformarsi in noia e distacco dal proprio essere. Di questo tipo di apatia, e di come ascoltare il proprio silenzio interiore per ritrovarsi parla l’attivista Massimo Erbetti, che a Ombre Festival 2025 ha presentato il suo più recente lavoro, ‘Ero distrutto’, edito da Gfe. L’autore, tracciando con la sua scrittura un percorso molto personale e, allo stesso tempo, collettivo, suggerisce che la sincera e intima comprensione dell’io interiore sia l’unica verità in grado di risvegliare dall’apatia.

Tuttavia, l’apatia sociale non è soltanto indifferenza nei riguardi della vita civile e politica. È anche noncuranza del proprio territorio e delle unicità storiche e culturali presenti in ogni angolo della penisola italiana, legata spesso alla costante semplificazione e omologazione offertaci dai mass media contemporanei. Come si cura questa modernissima versione dell’apatia? La conduttrice televisiva e scrittrice Natasha Stefanenko, ospite di Ombre Festival 2025, ci ha offerto una visione sincera e romantica delle singolarità culturali, naturali ed enogastronomiche della sua terra d’adozione, le Marche, nel suo ultimo lavoro, ‘Dalle Marche con amore’. Uno sguardo personale e inedito sui luoghi più interessanti della regione, che propone la riscoperta del territorio e di una bellezza che va al di là di mode e tendenze da social.

Che siano, quindi, resistenza e riscoperta, gli antidoti all’apatia?

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A cura di Chiara Limardi, Dott.ssa in Relazioni Internazionali Comparate e Space Law

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